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Fucktotum – Trentennale live ’89 – 2019″ // Melody Maker(s)
9 Novembre 2019 @ 22:00 - 10 Novembre 2019 @ 3:00
€5La band Fucktotum si è formata nel 1989. Due anni dopo fa parte della compilation “Benvenuti a Fiatlandia” collaborando con diversi gruppi tra i quali i Disforia Psichica.
L’anno successivo a tale compilation, quindi nel ’92, esce la loro prima demo (autoprodotta), ossia “Rimane solo il roccheroll”.
Sempre nel 1992 il gruppo si divide.
Lo stesso gruppo poi si riunirà nel 1999 per affrontare il “dieci anni buttati tour”, il quale li porterà sotto i riflettori della scena musicale locale.
Inoltre esce anche il cd intitolato “Dentro al cesso di un bar”, comunque sia questo citato album contiene pezzi sia datati che di nuova produzione.
Nel 2002 autoproducono in 500 copie l’album “Odio la natura” che ottiene un discreto successo. Quindi nel 2004 esce “La vecchia ha visto gli ufo”, album che vede anche esibirsi il cantautore di Torino Enzo Maolucci all’interno della canzone “Nella terra del Dio Fa”.
Riescono finalmente ad uscire dalla scena locale torinese, i loro concerti inoltre si moltiplicano di parecchio e suonano con band come Misfits, Demolition Doll Rods, Fall Out, Derozer. Parteciperanno anche ad una serata evento col bassista Michael Davis.
È a loro ispirato lo spettacolo teatrale “La new economi ‘sto cazzo”, andato in scena a Rimini.
Dopo alcuni cambiamenti riguardo alla costituzione della stessa band, finalmente nel 2007 esce “Cerebrolooser” con la firma del pittore Manuele Cerutti il quale ne realizza la copertina. Album contenente la canzone “Vigili Urbani” che procurerà non poche rogne alla stessa band.
A febbraio del 2009 è disponibile il loro album “Scrotomanzia” con una quindicina di canzoni nuove. L’ultimo album pubblicato dalla band stessa finora, è invece “Faccie da Cazzo” (faccie non trattasi di mio errore, ma probabilmente di cosa voluta dalla band stessa).
Anche se questa band è spesso etichettata da molte persone effimera, la loro dedizione al provocare (provocare quasi del tutto fine a se stesso) gli ha consentito di sfornare alcuni che sono dei veri e propri capolavori dell’ironia e della comicità.
Cito tra tutti “Il giorno in cui la Terra smise di girare”, “Il lamento di Gesù”, “Sarò io che son coglione”, “I dilemmi esistenziali dell’uomo bianco” e sempre tra gli altri, sempre in ordine sparso tra i vari dischi, “La città delle wecchie” e “Scampagnate finite in tragedia”. Canzone invece molto più malinconica, anche se sempre nel loro stile, “Essere soli alle feste”.