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HELL O’ DANTE di e con Saulo Lucci affronta un canto dell’ inferno
20 Aprile 2016 @ 21:00
Ingresso free!
Hell o’ Dante è uno spettacolo di narrazione che affronta l’Inferno in 34 serate ognuna dedicata a un canto. Attraverso una rigorosa ricerca Saulo Lucci sviscera le terzine e i personaggi in esse racchiusi, la situazione storica e le pene tanto mirabilmente dipinte così come il pensiero dell’autore dando nuova vita a tutto ciò, per riconsegnare agli spettatori la bellezza di una commedia che merita più di ogni altra mai scritta l’attributo di Divina.
In ognuna delle 34 serate il pubblico è invitato a votare un canto dell’Inferno e in seguito ad un’estrazione si scopre quale sarà affrontato in quella sede. Per rendere più colorito il tutto, un volontario sceglie dal canto estratto un verso qualunque; da qui l’attore cita a memoria la terzina cui appartiene il verso e dà il via allo spettacolo incentrato sul canto estratto.
Per ogni canto si mettono in luce le fonti letterarie e storiche, ma anche le cronache dell’epoca e i pettegolezzi da cui Dante ha tratto ispirazione: non solo si scoprirà che l’incontro con Ulisse deriva dalla storia del viaggio dei Fratelli Vivaldi e del loro rapimento per opera del Prete Gianni, ma anche che dietro la commozione e la pietà provate per la triste storia di Paolo e Francesca si nasconde una famiglia orribile e un matrimonio combinato con l’inganno, e che solo grazie ai paleodietologi abbiamo la conferma che il conte Ugolino non mangiò carne nei suoi ultimi giorni di vita.
Ogni canto è accompagnato da alcuni brani musicali eseguiti dal vivo (voce e chitarra) appartenenti al repertorio pop-rock internazionale e italiano. L’obiettivo non è solo alleggerire la mole d’informazioni che il pubblico riceve, ma anche e soprattutto giocare con due epoche così lontane (il medioevo e l’età contemporanea), avvicinandole grazie a un’idea, una parola, un’immagine, un personaggio che uscirà dalla Divina Commedia, per rivivere in una canzone di settecento anni dopo.
Infine il canto è recitato a memoria per suggerire, attraverso la scoperta del suono delle parole, che la poesia non è solo contenuto, ma anche e soprattutto musica e ritmo.