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CINEMATIC: rassegna Truffaut ” L’ ultimo metrò” del ’80 dur.133′ sub.ita

28 Marzo 2016 @ 21:00

Ingresso libero!

1942. Parigi occupata dai nazisti. L’ultimo metrò è il mezzo che i parigini debbono prendere per tornare a casa in sicurezza dopo essere stati a teatro. Proprio di un teatro e di chi lo fa continuare ad esistere che il film si occupa. Marion Steiner è la prima attrice del Théâtre Montmatre che si è caricata sulle spalle l’impresa di fare andare avanti la compagnia dopo che il marito, il regista ebreo Lucas, è fuggito per evitare l’arresto. In realtà l’uomo è nascosto nella cantina dell’edificio e da lì, con l’aiuto della consorte, continua a dirigere. Lo spettacolo che si sta provando è di un autore danese e s’intitola “La scomparsa”. Per il ruolo di primo attore viene ingaggiato il giovane e irruente Bernard Granger che proviene dal Grand Guignol. Bernard, all’insaputa dei colleghi, fa anche parte della rete clandestina della Resistenza.
Truffaut apre una nuova (e purtroppo ultima) fase del suo cinema che gli consente di affrontare una dimensione al contempo più distesa dal punto di vista delle passioni che lo attraversano e anche più vicina a un cinema del passato. È proprio il passato (quello della sua infanzia in tempo di guerra) quello che vuole ricostruire in un film che si sviluppa su più livelli. A partire proprio da un episodio del tutto personale: il bambino a cui la mamma lava la testa, subito dopo che un nazista gliel’ha accarezzata, è il piccolo François (a farlo non fu la madre ma la nonna).
C’è poi l’amore (sempre vivo) per il farsi di uno spettacolo (in Effetto notte il mondo del cinema e qui quello della rappresentazione teatrale) che, in tempo di guerra, coagula un microcosmo di persone all’interno del quale l’equilibrio tra finzione è realtà è più che mai instabile e in cui il pubblico sperimenta quel calore (anche fisico) che le abitazioni e il mondo esterno non sono più in grado di offrire. Truffaut trova anche il modo di togliersi non dei sassolini bensì dei macigni dalle scarpe tratteggiando nel modo più disonorevole possibile la figura del critico pronto a qualsiasi bassezza pur di servire i potenti. Non dimentica però, pur delineando con rigore filologico un periodo storico particolarmente complesso per la Francia, il tema a lui sempre vicino della complessità dei sentimenti. Conosciamo Bernard in strada, mentre cerca di abbordare una sconosciuta che lo respinge ma che poi lui ritroverà in teatro.
Apprezziamo i rischi che Marion corre per salvare la vita al marito ma siamo anche testimoni dei suoi quasi impercettibili slittamenti del cuore che il regista di Jules e Jim sa cogliere con la raffinatezza e la partecipazione emotiva che sono stati uno dei tratti essenziali del suo cinema.

Dettagli

Data:
28 Marzo 2016
Ora:
21:00

Luogo

BLAH BLAH
via Po 21 - telefono: 392.7045240
Turin, 10124 Italy

Organizzatore

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