
DALILA KAYROS – Release Party “KHTHONIE” – Elettronica sperimentale
2 Maggio @ 22:00 - 3 Maggio @ 3:00
€7
Venerdì 2 Maggio
Start ore 22.00
Ingresso 7 Euro
Start ore 22.00
Ingresso 7 Euro
Le melodie avvolgenti e i vocalizzi ritualistici di Kairos rimandano ad un’esperienza viscerale.
Le sue performance evocano un viaggio profondo, mistico e potente, un reame di voci multiottave immerse in paesaggi sonori atmosferici e ritmi distorti: “Un approccio che ridefinisce i confini del suono e la possibilità della voce e delle macchine”.
LINE UP
DALILA KAYROS _ VOCALS
DANILO CASTI _ ELECTRONICS
Le sue performance evocano un viaggio profondo, mistico e potente, un reame di voci multiottave immerse in paesaggi sonori atmosferici e ritmi distorti: “Un approccio che ridefinisce i confini del suono e la possibilità della voce e delle macchine”.
LINE UP
DALILA KAYROS _ VOCALS
DANILO CASTI _ ELECTRONICS
Dalila Kayros centra il punto. Viviamo in tempo di fine, al limitare del baratro, e questo tempo rende necessaria l’ascesa di voci che non indorino la pillola. Si parte da fuori: la copertina di “KHTHONIE” la vede ritratta con un ghigno che tutto è tranne che accomodante. Grin, se vogliamo essere anglofoni, parola che mi ha sempre restituito una certa dose di terrore. Terrore che torna, che ci perseguita, se si cerca una cura, spesso non c’è.
Kayros con la voce sperimenta nel superno. L’effetto rituale, l’antico che si mischia col futuribile. Mitza è nenia di Ade, sinteticamente liquida, a grana grossa, passa attraverso le sinapsi, radendole al suolo, gonfiandosi all’infinito, un cuore di gigante che pulsa; Sakramonade, ipnosi di danza industriale; ninfa, strega, demone, fata, Lamia, voci mutanti, dolci, infernali, volatili, vendicative, folli su storture elettroniche, ritmiche di follia, materiali percossi e tagliati e ricuciti; Nea, sospesa a mezz’aria, tensione morbida, lucente, ambient leggenda; come la figura mitologica di riferimento, Leviatan chiama a sé un caos, qui controllato (almeno all’apparenza), technocrazia ferale, vocalità che, sdoppiandosi, creano il demone; illusione ballad introduce Terranera, ondivaga tra culla e danza di possessioni tribali; i quasi nove minuti di Susneula sono liquore kosmische, le macchine che si squagliano creando ondate che increspano l’aria, incendiandola.