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Lay Llamas (It, afro/space/funk/psych/free-form) // DISORDER djset a cura di Frankie No Thanx & Topa Jay

12 Febbraio 2016 @ 22:00

Ingresso 5 euro!

Partenza|Perlustrazione|Ritorno
https://www.facebook.com/layllamas

“Aprile 2006 d.C.. Durante una delle innumerevoli perlustrazioni all’interno dell’area archeologica di Selinunte (650 a.C. – 409 a.C.), superato ad ovest il promontorio dell’Acropoli, raggiungo il Santuario della Malophòros: luogo di culto dove i coloni greci consumavano sacrifici animali al fine di ingraziarsi il favore della dea Demetra e sosta obbligata per i cortei funebri che conducevano i defunti alla necropoli di Manicalunga. Proprio nelle vicinanze dell’altare centrale trovo questo piccolo volume, molto rovinato e con pagine mancanti o danneggiate, che racconta di un’antica e misteriosa popolazione – è preferibile non svelarne il nome – vissuta nella zona occidentale dell’attuale Nigeria durante l’ultimo quarto del secolo XI d.C., ma le cui origini rimangono avvolte nel mistero. Antiche leggende parlano delle Ande peruviane. Le pochissime notizie a disposizione riferiscono una conoscenza, assolutamente incredibile per l’epoca, delle scienze astronomiche e la consuetudine di praticare complessi rituali in occasione di periodiche congiunzioni astrali. Durante queste cerimonie l’intera tribù cadeva in una strana forma di morte apparente al risveglio dalla quale alcuni degli officianti scomparivano misteriosamente. Così facendo nel giro di qualche decennio questa società tribale scomparve del tutto. L’anno 1092 d.C. segna la data dell’ultima cerimonia. I pochi reperti rinvenuti riportano quattro cifre: 2, 0, 9 e 5.

La miscela sonora allucinogena e fluorescente di Lay Llamas ripercorre quelle stesse lande spaziotemporali. Fra spiritualità meticcia e suoni da foresta siderale, esotismi immaginati e venerabili artigiani del Suono. Marcia lenta e cadenzata di antichissimi guerrieri in perlustrazione su pianeti sconosciuti alla ricerca di taumaturgici corsi d’acqua: SPACE JUNGLE MANTRA.”

Nicola Giunta/LAY LLAMAS

recensione Onda Rock:
I Lay Llamas di Nicola Giunta e Gioele Valenti sono un altro piccolo ma significativo tassello della nuova ondata psichedelica italiana. Significativo non solo per la qualità della musica in sé, ma anche per la visibilità ottenuta all’estero grazie all’interessamento della Rocket Recordings, prestigiosa etichetta britannica che ha (o che ha avuto) nel suo roster formazioni di livello assoluto come The Heads, Residual Echoes, Goat, White Hills, Gnod, Oneida, Plastic Crimewave Sound; praticamente il meglio del rock psichedelico mondiale.

Dopo un primo pezzo pubblicato sulla compilation celebrativa dei 15 anni di vita dell’etichetta, i Lay Llamas beneficiano del cappello della Rocket per quello che è il loro esordio vero e proprio, se si esclude la cassetta omonima pubblicata nel 2012 dalla Jozik Records. Il risultato? Molto buono. I ragazzi si fanno interpreti di una psichedelia ritmicamente spinta, quasi tribale ma non cupa, anzi a tratti persino gioiosa. Pezzi come “Ancient People Of The Stars”e “Something Wrong” portano alla mente gli Animal Collective più pop, mentre altrove (“Desert Of Lost Soulds, “Something Wrong”) risplende il sole radioattivo di Sun Araw e Peaking Lights.

Il resto delle composizioni si mantiene su livelli più che discreti, in più inserti etnici rendono il suono eterogeneo (nonostante una forte caratterizzazione), cosa che restituisce un percorso d’ascolto tutt’altro che monodimensionale. La visione è quella giusta, adesso bisogna insistere.

Dettagli

Data:
12 Febbraio 2016
Ora:
22:00

Luogo

BLAH BLAH
via Po 21 - telefono: 392.7045240
Turin, 10124 Italy

Organizzatore

BLAH BLAH