La determinazione e l’impegno per lo sviluppo musicale sono evidenti nel percorso personale e artistico di Matt Burr come principale forza creativa dietro il Black Delta Movement. Il suo lavoro più collaborativo finora, “Recovery Effects”, vede Matt reclutare l’acclamato chitarrista britannico e frontman dei Little Barrie Barrie Cadogan e i compagni di band Lewis Wharton (basso) e Tony Coote (batteria) per fornire il supporto musicale all’album. Con il leggendario produttore, il co-fondatore e straordinario batterista degli Heliocentrics, Malcolm Catto, alla guida della produzione.

“L’album è una lettera d’amore alla band e a tutte le emozioni che ne derivano”, spiega Matt parlando del periodo di avversità che ha portato alla sua creazione. Ritrovandosi senza i suoi ex compagni di band in seguito all’uscita del loro acclamato debutto del 2018 “Preservation” e ai successivi spettacoli dal vivo di quel disco, i periodi di blocco indotti dalla pandemia nel corso degli anni ’20 e ’21 inizialmente hanno dato tempo per riflettere prima di rivelarsi un momento di produttività. Dare a Matt lo spazio per respirare per mettere a punto le nuove canzoni insieme a Cadogan prima di partire di corsa quando entrerà in studio alla fine del 2021: la band taglia le tracce di base dal vivo e Malcolm Catto fornisce un contributo inestimabile quando si tratta di modellare la musica che ascolti contenuta. per tutto

I risultati di questo crogiolo creativo di musicisti così talentuosi ed esperti vedono The Black Delta Movement offrire quel suono: un disco rock’n’roll stratificato, onesto e profondamente divertente. Ci sono una miriade di stati d’animo e trame, sia sui groove garage-blues del primo singolo ‘Fourth Pass Over The Graveyard’, sia sul singolo successivo ‘Zip-Tie’ che esplode dalla sua lunatica introduzione in motorik punk-rock, o la lenta combustione psichedelica di ‘Hiding In The Tall Grass’, che riesce a incanalare artisti del calibro di The Doors e Spacemen 3 nei suoi 9 ipnotici minuti